Zootecnia e metodo biologico. Promuovere la longevità degli animali e il rapporto funzionale animali-terreno sono i due pilastri dell’attività di allevamento secondo il metodo bio dai quali deriva l’efficienza tecnico-economica e la sostenibilità nel tempo di questo sistema produttivo.
Aspetti che ritroviamo nelle pratiche agricole della Società Agricola “Motella Bassa di Cauzzi Bruno Silvano Fabio e p.a. Matteo s.s.”, situata a Cavriana (MN) passata da metodo convenzionale a metodo biologico. Fondata nel 1970, l’azienda si è tradizionalmente dedicata alla produzione di latte per la caseificazione a Grana Padano DOP. Tuttavia, nel 2016, ha intrapreso un significativo cambiamento con la conversione al metodo biologico, completata nel 2017, introducendo un modello di zootecnia biologica che non solo ha trasformato la sua produzione primaria ma ha anche aperto la strada a nuove opportunità di mercato con l’allevamento di bovini da carne.
L’approccio adottato da “Motella Bassa” non solo rispecchia un impegno verso pratiche più rispettose dell’ambiente ma anche verso un modello economicamente sostenibile, conforme alle crescenti richieste del mercato per prodotti biologici e tracciabili.
Per valutare l’efficacia della transizione e i benefici concreti derivati, è cruciale considerare non solo gli indici di produzione ma anche il periodo temporale di riferimento. Prendendo come esempio il 2015, ultimo anno di gestione convenzionale, e confrontandolo con il 2023, ottavo anno di gestione biologica, è possibile osservare le trasformazioni e i miglioramenti sotto vari aspetti della gestione aziendale.
A parlarne su Ruminantia Matteo Cauzzi, uno degli allevatori della società “Motella Bassa”, e Sujen Santini, medico veterinario coinvolto nel progetto “INFO-FILBIO” finanziato dal PSR Lombardia 2014-2020.
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