22 gennaio 2020
Aziende agricole e zootecniche vocate all’innovazione e all’adozione di nuove tecnologie, sensibili alle problematiche del benessere animale e crescentemente orientate ad una prospettiva biologica, con notevoli margini di miglioramento in tema di impatto sul consumo delle risorse idriche e del rilascio di gas climalteranti. È questo lo spaccato che emerge dai primi risultati del progetto Bio.manager, finanziato dal Psr Lombardia 2014-2020 nell’ambito della Misura 16 “Cooperazione”.
Un progetto voluto dal Consorzio CIS per mettere a punto sistema informativo in grado di migliorare il trasferimento delle informazioni sia all’interno della filiera di produzione sia all’esterno verso i consumatori. Un progetto concepito e implementato, dunque, per realizzare un prototipo di un sistema gestionale in grado, da un lato, di migliorare il coordinamento tra i fornitori di materie prime e l’agricoltore (produttore di cereali, latte e/o carne) e, dall’altro, di fornire valutazioni e informazioni alle aziende agricole e zootecniche circa la potenziale adattabilità a traiettorie di sviluppo che sempre più si affermano sui mercati agroalimentari. A questo proposito, dopo mesi di intenso lavoro è nato all’interno della piattaforma Filbio.it un portale – chiamato appunto Bio.manager – che rende possibile per le aziende agricole compilare un questionario online per misurare – tramite un’apposita infografica a mo’ di tachimetro – la propria velocità ad adattarsi alle nuove richieste dei consumatori in materia di sostenibilità ambientale (adozione di certificazioni ambientali, conversione al biologico, uso di agricoltura di precisione, rispetto delle pratiche di benessere animale). Richieste che, nel breve periodo, apriranno nuovi spazi di mercato per le produzioni agroalimentari. Al termine della fase pilota del progetto, il questionario è stato diffuso in 6 provincie e testato coinvolgendo 54 aziende agricole e zootecniche principalmente lombarde.
Grazie all’infografica col tachimetro, ciascuna azienda rispondendo al questionario ha potuto così misurare la propria “andatura” in vista del raggiungimento dell’obiettivo (adozione di una certificazione o di una determinata pratica/tecnologia), prontamente segnalata per ciascuno degli aspetti valutati (biologico, benessere animale, carbon footprint, water footprint, agricoltura di precisione). Inoltre, sulla base dei risultati ciascuna azienda ha ricevuto delle schede di valutazione con commenti personalizzati sui punti di forza e sulle opportunità di miglioramento per il futuro.
In conclusione, i primi risultati hanno consentito non solo di validare la metodologia e il protocollo operativo adottati nella fase di impostazione e implementazione del questionario e del portale Bio.manager, ma anche – come già anticipato in premessa – di fornire una descrizione affidabile di un campione rappresentativo di aziende agricole e zootecniche. Un ottimo punto di partenza, dunque, in vista degli ulteriori sviluppi di un progetto innovativo a ambizioso, che mira a offrire informazioni e prospettive di mercato e reddito alle aziende agricole chiamate a contribuire al raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile entro il 2030.