Report della giornata dimostrativa del 30 ottobre 

È possibile, per un’azienda agricola zootecnica lombarda, passare da un metodo di produzione convenzionale a un metodo biologico? Quali sono le sfide da affrontare? E quali, inoltre, i parametri tecnico-economici da considerare per valutare questa scelta? Queste le domande al centro della giornata dimostrativa organizzata all’Azienda Motella Bassa di Cavriana (MN) lo scorso 30 ottobre, nell’ambito del progetto Info-Filbio.  

Il progetto, finanziato dal PSR Lombardia 2014-2020, ha l’obiettivo di diffondere informazioni e accrescere le competenze degli imprenditori e operatori agricoli riguardo le potenzialità e applicazioni del metodo biologico nei sistemi agro-zootecnici lombardi. Partner del progetto Promocoop Lombardia, società di servizi promossa da Confcooperative Lombardia e CREA Zootecnia e Acquacoltura, Ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari. Sono, inoltre, coinvolte: Comazoo Scarl, Az. Motella Bassa, l’azienda Cascina Bagaggera, Az. Agricola Cristiano Concaro e la Cooperativa Iris. 

Nel 2016, l’Azienda Motella Bassa ha avviato il processo di conversione a metodo biologico per la produzione di latte fieno STG biologico, al quale negli ultimi anni si è affiancato l’allevamento di bovini da carne. Oggi, dopo otto anni dall’avvio del nuovo metodo di conduzione, è possibile trarre un bilancio di questa scelta, valutando gli effetti della conversione sulla gestione e sull’efficienza delle operazioni aziendali, dalla campagna all’allevamento. 

Matteo Cauzzi, co-titolare dell’Azienda Agricola Motella Bassa, ha accompagnato i partecipanti nella visita alle strutture aziendali, descrivendo i cambiamenti adottati in merito alla superficie coltivata e al piano colturale conseguenti al processo di conversione a metodo biologico. Tra questi: aumento della superficie agricola in conduzione, dai 65 ettari nel 2015 agli attuali 90 ettari; riorganizzazione del piano colturale per massimizzare l’autoapprovvigionamento di Unità Foraggere Latte (UFL) / ettaro, in modo da soddisfare la necessità di un rapporto 75/25 tra foraggi e concentrati nella razione delle bovine da latte.  

Per raggiungere questi obiettivi, è stata aumentata la superficie destinata a erba medica e prato polifita, introducendo anche la coltivazione di pisello proteico e, per l’apporto di amidi, di orzo da granella. La conversione, ha spiegato Cauzzi, ha richiesto anche una riorganizzazione del parco macchine aziendale, tramite importanti investimenti indirizzati a sostituire l’attrezzatura non più idonea, e la realizzazione di nuove strutture, come un essiccatoio per i foraggi. 

Nel corso della giornata, a spiegare i benefici del biologico sulla qualità dei terreni l’agronomo Paolo Di Francesco, che ne ha dimostrato gli effetti positivi di ritorno sulle colture. I suoli dell’Azienda Motella Bassa, dall’inizio della conversione, mostrano un aumento del contenuto di sostanza organica stabile e di esseri viventi, indicatori che testimoniano il miglioramento della qualità dei suoli. 

Sujen Santini, Medico Veterinario, ha poi illustrato gli effetti del processo sulla produzione di UFL/ettaro per piano colturale, uno degli indicatori di efficienza per osservare l’effetto della nuova modalità di conduzione sull’autoapprovvigionamento di alimenti. In particolare, il confronto tra il piano colturale del 2015 (pre-conversione) e il piano del 2023, registra un passaggio da 61 UFL/ha a 66 UFL/ha prodotte, testimoniando l’aumento del valore energetico del raccolto dato dalla nuova gestione. 

Sulla scia degli interventi per la conversione a metodo biologico, diversi gli investimenti dell’azienda anche sul sistema d’allevamento, con modifiche alle strutture per il ricovero e il movimento del bestiame. Il Medico Veterinario Marcello Volanti si è soffermato sulla descrizione del nuovo paddock esterno, realizzato per favorire la mobilità degli animali, e le nuove strutture per il ricovero dei vitelli e per la fase di ingrasso. Volanti, Santini e Cauzzi, hanno infine illustrato gli effetti del biologico sulla produzione e sulla salute degli animali. Dal 2015 a oggi, la composizione della mandria ha visto un aumento da 255 a 334 capi totali, con un aumento delle Unità Bestiame Adulto (UBA) produttive, dal 57% al 65%.  

Oltre a questo, è stata osservata una riduzione della quota di riforma e un miglioramento dei parametri riproduttivi.  Ad aumentare inoltre anche la quantità di latte prodotto nell’arco della vita dell’animale e la qualità, grazie alla presenza di un maggiore contenuto di grassi e proteine rispetto alla conduzione secondo metodo convenzionale.  

L’avvio della conduzione secondo metodo biologico ha comportato un nuovo approccio a tutela della salute dell’animale, orientato soprattutto alla prevenzione dell’insorgere di malattie, con effetti positivi sulla longevità degli animali. Ricorrendo all’impiego di vaccini e riducendo, rispetto al periodo pre-conversione, del 90% l’utilizzo di antibiotici è infatti aumentata l’età media di eliminazione, da 67 a 76 mesi. 

La giornata si è conclusa con una riflessione sui prossimi passi da compiere per migliorare e valorizzare il metodo di conduzione biologico, anche in favore dell’implementazione di soluzioni gestionali in grado di incontrare il più possibile le esigenze degli animali, migliorandone ancora di più il benessere.